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Tra Sei e Settecento, una comunità pionieristica di studiosi europei realizzò la prima traduzione accurata del Corano in una lingua europea, ricostruì l’evoluzione delle arti e delle scienze islamiche e scrisse la storia dei popoli musulmani attingendo a fonti arabe: nasceva così la visione contemporanea della civiltà islamica in Occidente.
Alexander Bevilacqua racconta una complessa storia intellettuale ricostruendo – da documenti in arabo, inglese, francese, tedesco, italiano e latino – i viaggi e i percorsi di studio che eruditi cattolici e protestanti intrapresero per procurarsi manoscritti arabi e comprenderli. Ne risultò un patrimonio di conoscenze che aveva un grosso debito nei confronti delle tradizioni musulmane, soprattutto ottomane: traduzioni, antologie e opere storiche delle quali pensatori come Voltaire e Edward Gibbon assorbirono non solo i contenuti ma anche le interpretazioni, incorporandoli nel pensiero illuministico.
Questo libro mostra come la curiosità dell’Occidente nei confronti dell’Islam e delle sue tradizioni religiose e intellettuali non fu figlia di un interesse laico, bensì dell’impegno di una comunità di dotti cristiani che seppe esprimere una visione nuova dell’Islam lasciandola in eredità all’Occidente.
“Conosciamo bene il contributo di intellettuali laici come Montesquieu e Voltaire alla seconda fase [dell’elaborazione di una nuova visione dell’Islam]. Dei loro predecessori, invece, non sappiamo nulla. È sui protagonisti della prima fase che si concentra lo storico Alexander Bevilacqua in questo affascinante studio. Molti di loro erano credenti devoti, perfino membri del clero, e si accostarono allo studio dell’Islam mossi dalla curiosità intellettuale e dalla sete di sapere: una Repubblica delle lettere orientata al mondo arabo e islamico della quale Bevilacqua tratteggia un appassionante ritratto.” – Rainer Hermann, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”
“Innovativo e appassionante, lo studio di Bevilacqua coniuga la storia intellettuale alla storia dei libri, dimostrando che fu l’arricchimento delle fonti di studio – le collezioni orientali che si andarono accumulando nelle grandi biblioteche europee – a rendere possibile, nel Seicento, il delinearsi di una nuova concezione dell’Islam.” – Gavin Jacobson, “Financial Times”
“I protagonisti di questa particolare Repubblica delle lettere consentono di delineare una storia per certi aspetti inedita, o comunque poco esplorata, dell’Islam e dell’Illuminismo europeo (...) In questo libro, appassionato, lucido e di godibile lettura, Bevilacqua insegue con successo la stretta connessione tra storia intellettuale e storia materiale dei libri, mostrando come furono i nuovi testi e le nuove informazioni a cambiare la tradizionale conoscenza dell’Islam. E nel farlo Considera, a ragione, la nascita della Repubblica delle lettere arabe un episodio nella storia dell’Illuminismo globale.” – Franco Giudice, “Il Sole 24 Ore”
Nota su terminologia, nomi propri, traslitterazione e date - I protagonisti - Gli autori arabi e musulmani più citati - Introduzione - Cacciatori di libri - Il Corano in traduzione - Una nuova visione dell’Islam - Il giardino orientale di d’Herbelot - L’Islam nella storia - Islam e Illuminismo - Epilogo - Abbreviazioni
Alexander Bevilacqua è Assistant Professor di Storia al Williams College. Nato a Milano, si è formato a Harvard, Cambridge e Princeton, dove si è specializzato nella storia intellettuale della prima età moderna. È anche curatore di Thinking in the Past Tense, una raccolta di interviste a storici dell’epoca moderna (Chicago 2019). Con la Biblioteca Orientale ha vinto il premio Thomas J. Wilson della Harvard University Press.
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