Suggerimenti
Qui di seguito alcuni testi suggeriti
Alpinismo Eroico, curato a suo tempo dal comitato nazionale del C.A.I. per le onoranze a Emilio Comici, si apre con la prefazione dell’allora presidente degli alpini Angelo Manaresi, seguita nella prima parte dalla raccolta di tutti gli scritti di Comici, con le relazioni delle salite compiute dall’alpinista triestino tra il 1925 e il 1940. La seconda parte del libro contiene le testimonianze di grandissimi alpinisti dell’epoca, come Julius Kugy, Tito Piaz, Giuseppe Pirovano e tanti altri. In appendice, infine, l’elenco di tutte le prime ascensioni compiute dallo scalatore triestino. Pubblicato originariamente da Hoepli nel 1942, il volume è qui riproposto in una ristampa anastatica arricchita da una postfazione di Spiro Dalla Porta-Xydias, autore di due biografi e su Comici e vero e proprio anello di congiunzione tra il mondo dell’alpinismo vissuto e praticato da Comici e quello odierno. Chiude l’opera il saggio Comici e l’alpinismo del sesto grado scritto da Marco Albino Ferrari, fondatore e direttore della rivista Meridiani Montagne e noto autore, vincitore di diversi premi letterari.
Emilio Comici nasce a Trieste nel 1901 e sin da giovane sviluppa una tecnica arrampicatoria eccezionale, paragonabile a quella di Paul Preuss e tale da indurre il grande Riccardo Cassin ad affermare di non aver mai visto nessuno arrampicare con così apparente facilità e con tanta eleganza. Le vie di Comici si caratterizzano per purezza di stile, linearità e seguono, quanto più possibile, la inea verticale che collega la cima con la base della parete, cioè la linea della goccia che cade. Nei giorni 12 e 13 agosto 1933, con i cortinesi Angelo e Giuseppe Dimai, Comici sale la parete Nord della Cima Grande di Lavaredo. Quattro anni dopo ripete, da solo e senza corde, la via sulla Nord, impiegando tre ore e tre quarti e realizzando uno dei massimi exploit dell’alpinismo. Muore prematuramente il 19 ottobre del 1940 a causa della rottura di un cordino.
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