Secondo il dizionario Oxford, indipendenza è “la capacità di sussistere e operare in base a principi di assoluta autonomia”.
In musica, il concetto di indipendenza equivale a totale libertà di espressione, slegata dal controllo delle multinazionali, prodotta con budget limitati e spesso realizzata con la logica del “do-it-yourself”.
Questo volume, che non è un’enciclopedia, ma una raccolta di tante piccole/grandi storie, racconta l’epopea della musica indie (pendente) e dello spirito di quegli artisti che eticamente e stilisticamente non hanno mai voluto sottostare alle leggi del mercato. Un’attitudine che ha origini lontane, addirittura nella prima metà del secolo scorso, quando anche artiste affermate come Billie Holiday rinunciavano coraggiosamente a ricchi contratti pur di esprimere in musica le proprie convinzioni.
Il labirinto di storie legate all’indie sarebbe infinito, ma qui ne sono state selezionate una cinquantina tra le più rilevanti, arricchite da una discografia suggerita di oltre 150 album e una ventina di canzoni tra le più significative, ascoltabili tramite QR code.
Che questo volume possa essere una sorta di faro illuminante su un modo di far arte che non è relegato al qui, all’ora o al chissà quando: perché di fatto sempre c’è stato e (si spera) sempre ci sarà.