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    • Il teatro dell’essere
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    • Ermanno Bencivenga     

      Il teatro dell’essere

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      Descrizione

      Per anni Bencivenga ha sostenuto che ciascuno di noi è un teatro: sul nostro palcoscenico interagiscono numerosi personaggi, echi di tutti coloro che hanno avuto influsso su di noi. Ma come fare in modo che questa interazione sia ricca e produttiva, che non si trasformi in un rito monocorde o in un incubo distopico? Per rispondere Bencivenga si è rivolto ai maestri del teatro.

      Da Konstantin Stanislavskij ha imparato che le voci sommesse cui perlopiù non diamo ascolto vanno sollecitate a mettersi in luce, come un cacciatore attira un uccello fuori dalla boscaglia. Le diverse ma complementari formulazioni offerte dai suoi allievi Lee Strasberg e Stella Adler gli hanno spiegato come far crescere quelle voci evocando ricordi o coltivando atteggiamenti fisici. La sperimentazione di Jerzy Grotowski ha portato in primo piano il ruolo degli spettatori. Bertolt Brecht ha sottolineato come lo sdoppiamento sia essenziale per non lasciarsi interamente sedurre da un ruolo, per poterlo insieme vivere e giudicare, per prenderne insieme le misure e le distanze.

      Platone aveva scacciato gli attori dalla sua repubblica ideale, per evitare la molteplicità che incarnavano e la distrazione che causavano, impedendo ai cittadini di concentrarsi unicamente sul loro ruolo sociale. Con un’inversione di centottanta gradi, Bencivenga propone una repubblica degli attori, in cui la molteplicità sia la regola e la distrazione uno strumento prezioso.

      Indice

      Premessa. Tre ipotesi sul soggetto - Reviviscenza - Due progetti contrapposti? - L’inconscio - Lo spettatore - Il giudizio morale - La repubblica degli attori - Nota bibliografica.

      Note biografiche

      Ermanno Bencivenga, filosofo e saggista di fama internazionale, è Distinguished Professor di Filosofia e Scienze Umane presso l’Università della California. Ha fondato e diretto la rivista internazionale di filosofia “Topoi”. Collabora al quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Tra le sue numerose pubblicazioni: Oltre la tolleranza (Milano 1992), Manifesto per un mondo senza lavoro (Milano 1999), Parole che contano (Milano 2005), con le quali ha elaborato un’utopia politica. Tra i suoi volumi più recenti: La filosofia in ottantadue favole (Milano 2017), La scomparsa del pensiero (Milano 2017), La stupidità del male (Milano 2019), L’arte della guerra per cavarsela nella vita (Milano 2019). Per Hoepli ha pubblicato Nel nome del padre e del figlio (Milano 2020).

  • Formati libro

    • Brossura
      Dimensioni: 13,5 x 21
      Stampa: Bianco e nero
      Pagine: VIII-136
      ISBN: 9788820396206
      Prezzo: € 16,90

    Formati digitali

    • epub
      ISBN: 9788836006649
      Prezzo: € 13,99
    • Piattaforma: Amazon
      kindle
      ISBN: 9788836006649
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