Suggerimenti
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Krzysztof Wielicki, insieme a Jerzy Kukuczka, Wojtek Kurtyka e Wanda Rutkiewicz, è il caposcuola di una stagione leggendaria iniziata sul finire degli anni Settanta, che ha visto infrangersi veri tabù alpinistici con le salite in inverno - a volte anche in solitaria - delle più alte cime del pianeta. La comunità internazionale rimaneva allibita di fronte a tanta determinazione, e vedeva in quei giovani polacchi una capacità di soffrire senza pari, dovuta anche - si diceva - alla loro storia costellata di sacrifici e alle rigide condizioni in cui il regime politico li costringeva. Questo libro di memorie, tratto da un’intervista fiume rilasciata da Wielicki a Piotr Drozdz e poi tradotta e adattata dallo slavista Luca Calvi nella forma di racconto diretto, è un prezioso affresco di un mondo che per anni ci è parso oscuro e inaccessibile, fino al crollo del Muro di Berlino e all’ingresso nella nuova stagione dominata dal mercato, con il conseguente passaggio dall’“alpinismo di stato” alle spedizioni sponsorizzate. La forza inscalfibile di Wielicki sgorga qui attraverso un racconto schietto e onesto, che si definisce nelle avventure più estreme e al limite della sopravvivenza. Il lettore italiano rimarrà stupito di fronte a tale esuberanza di vita e, montagna dopo montagna, capitolo dopo capitolo, ritroverà le orme lasciate da un sopravvissuto che ha deciso di rivelarsi.
Krzysztof Wielicki è nato a Szklarka Przygodzicka, nel 1950. Quinto uomo al mondo ad aver salito tutti i 14 Ottomila, è il più noto e leggendario tra gli scalatori polacchi viventi. Imprenditore e conferenziere di successo, ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti, tra cui, recentemente, il prestigioso premio Principessa delle Asturie assieme a Reinhold Messner. Piotr Drozdz è nato a Cracovia, dove tuttora risiede, nel 1974. Storico di formazione, fotografo, giornalista e scrittore, è direttore della rivista Goryonline.com, nonché animatore della casa editrice Gory Books. Pratica le principali discipline sportive legate al mondo della montagna e ne scrive dal 2002. Luca Calvi è nato a Jesolo nel 1962. È slavista, traduttore poliglotta e saggista con un corposo curriculum di studi su Ucraina, Polonia, Russia. Appassionato frequentatore della montagna, ha tradotto testi di grandi alpinisti e ha curato assieme a Sandro Filippini il libro di Reinhold Messner L’assassinio dell’impossibile.
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