La globalizzazione e la velocizzazione degli scambi hanno reso i moderni mercati finanziari sempre più volatili. Per affrontare questa incertezza, spesso caotica, banche e operatori del settore concentrano sistematicamente sforzi e investimenti nella ricerca di raffinate tecniche speculative adatte a contrastare il rischio.
Eppure metodi straordinariamente efficaci esistono già da molto tempo, soprattutto in Giappone, paese in cui nel 1730 è nato il primo mercato future della storia, il Dojima di Osaka, dove veniva scambiato e “speculato” il riso, che all’epoca fungeva anche da moneta per gli scambi. Già allora gli speculatori operavano in un ambiente altamente competitivo, tentavano spericolate manipolazioni ed erano soggetti a pesanti interventi sul mercato da parte delle autorità. Questo straordinario sapere si è arricchito ed evoluto nel tempo sino a diventare una sofisticata analisi grafica dei prezzi, nota in Occidente con il nome di candele giapponesi, perfettamente funzionante anche ai giorni nostri. I problemi che gli odierni investitori devono affrontare sono certamente diversi da quelli degli antichi speculatori giapponesi del riso, ma le logiche e gli strumenti con cui prendere le decisioni più difficili sui mercati sono rimaste le stesse.
Sulla base di un’approfondita e rigorosa ricerca storica, L’arte della speculazione analizza e sperimenta questi strumenti presentandoli nella forma più semplice possibile, corredata da esempi concreti di applicazione nei mercati, circostanza non frequente nei testi di finanza. Questo libro, unico nel suo genere per la completezza della ricerca effettuata su documenti rari e quasi sconosciuti in Occidente, rappresenta un testo in grado di sorprendere il lettore che voglia conoscere la raffinata arte della speculazione e la sua efficacia ancora attuale, scoprendo nel contempo l’antica cultura che ce l’ha tramandata.