Un viaggio fotografico che per la prima volta coglie i grandi tennisti di ieri e di oggi, in quei momenti in cui si arriva a distruggere il proprio strumento: la racchetta.
Ogni tennista ha ben impresso nella memoria quel momento di rabbia in cui la propria preziosa racchetta, per la prima volta, è andata in pezzi.
Da McEnroe a Berrettini, da Serena Williams a Roberta Vinci, da Pietrangeli a Djokovic, tutti hanno almeno un’esperienza
da raccontare, spesso avvenuta lontano dai riflettori o dagli occhi del pubblico.
Ma in questo ampio panorama esistono anche delle eccezioni, come Nadal o Nakashima, che non hanno mai nemmeno pensato di scagliarsi una sola volta contro la propria racchetta per punirla.
Il “racket smash”, gesto unico e irripetibile che non esiste in nessun altro sport al mondo, è il solo che avvicina, e forse rende uguali, il tennista principiante e il numero uno del mondo.
Filippo Trojano ha fotografato in studio decine di racchette distrutte, messe in posa come per dei ritratti alla ricerca del perché di quel gesto che ne ha causato la frattura. Il giornalista sportivo Federico Ferrero ha arricchito il tutto con aneddoti e nessi storici. Le parole dei grandi tennisti e le fotografie d’archivio accompagnano le vicende dell’unica vera protagonista del volume: la racchetta.
Prefazione. Introduzione di Marco Lodoli. Fratture - Cosa ti ho fatto? - Record di lancio - Una rabbia ragionata - Controcorrente - Adesso basta! - Pausa con distruzione - Revolution 1989 - Implosioni - Record del mondo - La Wilson di Sampras & Co - Rapina a mano armata - Niente paura - Stop per fine racchette - Le fioriere di Paolino.
Federico Ferrero, nato a Cuneo nel 1976, ha collaborato con Il Tennis Italiano, l’Unità, l’Espresso, pagina99. Dal 2005 è telecronista di tennis per Eurosport, scrive su Domani e su Sette del Corriere della sera, su Undici e su Tennis Magazine. Per Hoepli ha scritto insieme a Marco Bucciantini L’ultima scimmia. L’evoluzione del tennis dalle origini dell’uomo a Roger Federer (2022). Ha scritto due libri per Rizzoli (Il Palpa e La vita di Riccardo Piatti), un documentario (Langhe Doc) e un saggio su Tangentopoli per ADD. Ha vinto il premio Dardanello 2012 e Amerigo 2021.
Filippo Trojano, nato a Roma nel 1977, è un artista fotografo che intreccia da sempre la sua ricerca con il cinema, la scrittura e il teatro, realizzando progetti a lungo termine. Docente di fotografia da molti anni, collabora con scuole e realtà psicoterapeutiche pubbliche e private per attività di prevenzione rivolte agli adolescenti. I suoi reportage sono stati pubblicati su diverse testate come NatGeo Italia, Specchio, Left, Sette, Il Venerdì. Autore di libri fotografici e membro di giurie in Italia e in Francia, ha lavorato anche come attore per il maestro Abbas Kiarostami.
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