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Hans Ertl, i fratelli Franz e Toni Schmid, Elimil Solleder, Anderl Heckmair sono conosciuti in Italia come gli esponenti di punta della mitica “Scuola di Monaco” e fanno parte dei cosiddetti Bergvagabunden. Girano le Alpi su pesanti biciclette residuati della Grande guerra (Monaco-Zermatt: cinque giorni). Dormono in tenda. Non hanno un soldo. Ma inventano il sesto grado e si aggiudicano le più ambite pareti alpine, le nord del Cervino, dell’Eiger, dell’Ortles.
Ertl, in particolare, si distingue per una condotta di vita estrema, da vero “vagabondo delle montagne”, fin quando un lutto lo porta al temporaneo abbandono delle scalate. Subito si imbarca in un’impresa altrettanto spericolata: cinque mesi di riprese in Groenlandia con il regista Arnold Fanck e la diva Leni Riefenstahl, che diverrà sua amante. Una vita fitta di punti di svolta, glorie, tragedie, narrata in queste pagine con ritmo febbrile alternato a improvvise distensioni, come quando ci si inoltra tra i giovani indigenti della Repubblica di Weimar e tra i gruppi pseudo-scout (i Wandervögel, i Jungbayern), culla del nazionalsocialismo. Un testo sorprendente, che corre spesso sul registro del thriller nella descrizione delle scalate più pericolose.
Uscito nel 1937 e mai tradotto in Italia, è diventato un classico nei paesi di lingua tedesca; l’aggiunta di due capitoli (tratti da altre pubblicazioni) completa la vicenda dell’autore fino alla scoppio della Seconda guerra mondiale. L’introduzione porta la firma di Marco Albino Ferrari.
Introduzione di Marco Albino Ferrari. L’anello della nonna - La vita è una cosa seria - La culla della vita - La valanga - I vagabondi - Verso nuovi orizzonti - Sulle montagne di casa - Sulle Dolomiti - Verso il mondo dei ghiacci - Gran Zebrù, la Königswand - Ortles, parete nord, la scala verso il cielo - La grande estate - L’ultimo problema - Con Hettie e Berti sulle nevi dell’Asia - Gli anni di Goebbels. Cronologia.
Hans Ertl (1908 Monaco di Baviera - 2000 Chiquitania, Bolivia) fu uno dei più importanti alpinisti del Novecento. Aprì grandi vie sulle nord dell’Ortles e del Gran Zebrù, scalò sul Karakorum e sulle Ande. Operatore e regista, divenne un esponente della corrente del Bergfilm, con Leni Riefenstahl, Arnold Fanck, Luis Trenker. Il ministro della Propaganda del Terzo Reich Joseph Goebbels lo assoldò per documentare importanti eventi ufficiali, come le adunate di Monaco o il viaggio di Hitler a Roma. Ma il nazismo non contagiò Ertl. Anzi, tentò di sottrarsi agli incarichi ufficiali fin quando, scrisse la Riefenstahl, «Goebbels ordinò che fosse arrestato dalle SS». Fu lei stessa a salvarlo. Nel 1953 realizzò il film della vittoriosa spedizione austro-tedesca al Nanga Parbat, fissando le indimenticabili immagini di Hermann Buhl di ritorno dalla vetta. Trasferitosi in Bolivia, fondò una fattoria e si dedicò al cinema documentario, anche con sua figlia Monika. Entrata nel movimento politico clandestino armato “Esercito di Liberazione Nazionale”, nel 1971 uccise Roberto Quintanilla Pereira, colui che ordinò di tagliare le mani al cadavere di Che Guevara. E due anni dopo venne assassinata da agenti segreti del regime di estrema destra boliviano, gettando il padre in un inguaribile dolore.
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