Suggerimenti
Qui di seguito alcuni testi suggeriti
«Il piacere segreto e meraviglioso della ricerca dell’itinerario, la soddisfazione di sentirsi in armonia con la natura, la roccia, il ghiaccio; trovare la via giusta, indovinare gli appigli. Indovinare...» è questa l’essenza dell’esprit montagne, lo spirito delle montagne, che sgorga dall’autobiografia di uno dei più capaci e sensibili alpinisti di tutti i tempi.
Formatosi come scalatore negli anni Trenta sulle Calanques di Marsiglia, il giovane Gaston intraprende lunghi viaggi a piedi tra le montagne del Sud, finché giunge in vista del Monte Bianco, apparizione rivelatrice che cambierà il suo futuro. L’alpinismo come scuola di vita, le scalate estreme, i bivacchi ad alta quota, l’uscita dai rifugi in piena notte per attraversare i ghiacciai con il favore del gelo, le tempeste, gli arrivi sulla cima con l’immancabile stretta di mano al compagno sono la traccia che Rébuffat ci ha lasciato e che ritroviamo in queste pagine sapientemente ricomposte dalla vedova Françoise, subito dopo la morte del marito.
Sono testi apparsi nel tempo su diversi libri e sulla stampa quotidiana e periodica. Dal Monte Bianco al Cervino, dall’Eiger all’Annapurna, un viaggio irripetibile tra le montagne dei sogni, quando ancora erano solitarie e piene di mistero.
Arricchiscono il volume la prefazione di Marco Albino Ferrari e la postfazione di Antonio Massena, dedicata al cinema di Rébuffat, vincitore del Trento Film Festival nel 1955 con Étoiles et Tempêtes.
Prefazione di Marco Albino Ferrari. Premessa di Françoise Rébuffat.
È là che sono nato - Il manto di stelle - Il grande mestiere - Il giardino dell’incanto - La cima esemplare - Preludio alle grandi salite - Orizzonti lontani - Amare la terra. Postfazione di Antonio Massena. I film di Gaston Rébuffat. Bibliografia e fonti.
Gaston Rébuffat, insieme a Lionel Terray, Pierre Mazeaud e Walter Bonatti, è uno dei più importanti esponenti dell’“Epoca d’oro del sesto grado”. Nato a Marsiglia nel 1921, ha trascorso la vita a Chamonix, sotto la sua grande montagna, il Bianco, dove ha aperto vie divenute classiche e ripetuto itinerari estremi. Rébuffat è stato una guida alpina amatissima, un modello a cui guardare per molti maestri di alpinismo, anche di oggi. La sua eredità come divulgatore è vasta e significativa: è stato regista e ha dato alle stampe numerose pubblicazioni, apprezzate anche dal vasto pubblico, come Stelle e tempeste, Tra terra e cielo, Ghiaccio neve e roccia, Il massiccio del Bianco: le 100 più belle ascensioni. È morto a Parigi nel 1985.
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