Suggerimenti
Qui di seguito alcuni testi suggeriti
Una sottile linea rossa collega il presente al passato nel mondo della musica e delle case discografiche: l’indipendenza.
Anche se molte etichette indie sono state col tempo assorbite dalle major, il marchio “indie” è diventato uno stile riconoscibile, amato e seguito da fan di ogni età e provenienza; più che un genere musicale, è divenuto un simbolo di libertà creativa.
Questa Storia dell’Indie esplora questa evoluzione, concentrandosi sugli anni Ottanta, un periodo segnato dall’era di Thatcher e Reagan e nel quale, in questo contesto, tra Stati Uniti e Inghilterra nacque una nuova generazione di etichette (SST, Homestead, Matador, Sub Pop, e altre) e di artisti come i Nirvana e i R.E.M., che si affermarono come simboli dell’indipendenza artistica.
Dagli anni Trenta a fine Cinquanta - Gli anni Sessanta - Dal 1970 al 1983 - Smiths, R.E.M., College Rock e altri, fino al 1989 - Lo Shoegaze e affini - Sub Pop, Lo-Fi e Neopsichedelia - Le donne indie - Post-Rock, Emo, Corporate Punk - Britpop e affini - L’Alternative Rock vs Indie e Indie Rock italiano - Conclusione: Indie ai giorni nostri?
Massimo Padalino, Laureato in Storia della Musica all’Università di Trieste con una tesi sull’improvvisazione libera, scrive di musica da 25 anni. Ha collaborato con riviste e webmagazine come SentireAscoltare, Ondarock, Il Giornale della Musica, Jam, Rockerilla, Blow Up e TV Sorrisi & Canzoni. Ha pubblicato numerosi saggi musicali, tra cui biografie di Vinicio Capossela, Paolo Conte e Nick Cave.
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