Suggerimenti
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Al ristorante, al lavoro, mentre parliamo con gli amici o passeggiamo per la strada. Dovunque, con chiunque, in qualsiasi momento, non riusciamo a staccarci dallo schermo dei nostri smartphone, dalle chat, dalle app.
In poco più di un decennio, da quando internet si è fatto mobile e i telefoni intelligenti, siamo diventati addicted, dipendenti da questi oggetti e dai servizi offerti.
Ma la responsabilità non va ricercata solo nelle nostre cattive abitudini o nella nostra poca forza di volontà. È la tecnologia stessa a essere progettata per essere addictive, per aumentare il numero di ore che passiamo sui social network e per guidarci nelle nostre scelte e influenzare i nostri desideri.
Questo libro è una lettura necessaria per chi desidera capire come l’industria più potente al mondo sta plasmando le nostre vite, quali sono i rischi che corriamo e come possiamo difenderci.
Caccia alle scarpe - Agli ordini, software - Mi chiamo Ramsey, e riprogrammo la tua vita - Un detox da 400 dollari. Al giorno - L’eminenza oscura della tecnologia della persuasione - Tristan Harris è uscito dal gruppo - Il primo amico di Zuckerberg, e il suo nuovo avversario - Conclusioni - Appendici.
Gea Scancarello, 1980, idealista, per salvare il mondo aveva valutato l’ascetismo, l’India e quel progetto di esportare la piadina romagnola, ma alla fine l’ha spuntata il giornalismo. È caporedattrice di “Live Magazine Italia”, si occupa della sezione “Better Capitalism” di “Business Insider”, scrive reportage per “GQ” e inchieste per “Heidi.news”, pubblicate all’estero. Ha vinto la prima edizione del premio per l’innovazione nel giornalismo (Dni) di Google e ha lavorato per “Pagina99”, “Lettera43” e “Sport Week”. Insegna all’Università IULM. Nel 2015 ha pubblicato Mi fido di te (Chiarelettere), un reportage sulla sharing economy. Ha vissuto in America e in Spagna, ma Milano aveva qualcosa di più: le pasticcerie che vendono dolci senza glutine.
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