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È innegabile che dalla caduta di Costantinopoli nel 1453 fino al XVIII secolo, l’Impero ottomano divenne per molti intellettuali occidentali un’autentica ossessione. Per lo più, la reazione era di paura e diffidenza, sentimenti che scaturivano dalla profonda ostilità che il mondo cristiano aveva verso l’Islam. Ma incuriosiva il sistema sociale e politico su cui si basava il potere dei sultani.
Con perizia e notevole conoscenza delle fonti, Noel Malcolm ci riporta ai vivaci dibattiti che nell’Europa moderna animarono la discussione sui rapporti tra Occidente e Oriente, a partire da una serie di pregiudizi per cui gli orientali erano nemici.
Attraverso una lucida analisi delle opere di filosofi e teorici politici (tra cui Machiavelli, Bodin e Montesquieu), Utili nemici getta una luce del tutto nuova sul modo in cui gli occidentali interpretarono l’Impero ottomano e l’Islam e su come le loro idee si intrecciarono con i dibattiti in corso sul potere, sulla religione, sulla società e sulla guerra, fino a dare un significativo contributo allo sviluppo dello stesso pensiero politico occidentale.
Prefazione. La caduta di Costantinopoli, i turchi e gli umanisti - Visioni dell’Islam: le ipotesi più diffuse - Gli Asburgo e gli ottomani: l’Europa e lo scontro tra gli imperi - Protestantismo, calvinoturchismo e turcopapalismo - Alleanze con l’infedele - Il nuovo paradigma - Machiavelli e la ragion di stato - Campanella - Dispotismo I: le origini - Analisi della forza e della debolezza degli ottomani - Giustificazioni del conflitto: piani di guerra e di pace - L’Islam come religione politica - Usi critici e radicali dell’Islam I: da Vanini a Toland - Usi critici e radicali dell’Islam II: da Bayle a Voltaire - Dispotismo II: teorie del XVII secolo - Dispotismo III: Montesquieu. Conclusioni. Elenco dei manoscritti. Bibliografia.
Noel Malcolm, senior research fellow presso l’All Souls College di Oxford e membro della British Academy, è direttore responsabile della Clarendon Edition delle opere di Thomas Hobbes, di cui ha curato la Correspondence (1994) e l’edizione critica del Leviathan (2012). È stato anche giornalista di politica estera per «The Spectator». Nel 2014 la regina Elisabetta lo ha nominato cavaliere per i suoi meriti nella ricerca scientifica, nel giornalismo e per i contributi alla storia d’Europa. Per Hoepli è autore di Agenti dell’Impero (2016).
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