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    • Peter Burke   

      Il genio universale

      Una storia culturale da Leonardo Da Vinci a Susan Sontag

      La prima storia del genio universale in Occidente, dal XV secolo a oggi. Da Leonardo da Vinci a Bacone, da Goethe a Oliver Sacks e a Susan Sontag, le menti poliedriche hanno spostato le frontiere della conoscenza in innumerevoli modi. Ma la storia può risultare poco riconoscente verso studiosi dagli interessi così enciclopedici. Troppo spesso queste persone sono ricordate per conquiste degne di nota in un solo ambito del sapere.

      Peter Burke, rinomato storico della cultura, propone invece una visione a tutto tondo che cambia profondamente la nostra comprensione di questa notevole specie intellettuale. Identificati 500 geni occidentali, esplora i loro successi ad ampio raggio e mostra come la loro ascesa abbia finito per coincidere con una rapida crescita della conoscenza all'epoca dell’invenzione della stampa, della scoperta del Nuovo Mondo e della rivoluzione scientifica.

      Solo in tempi più recenti l'ulteriore accelerazione della conoscenza ha portato a una iperspecializzazione e in generale a un ambiente che supporta meno studiosi e scienziati dal genio multiforme.

    • Michael Kulikowski   

      Tragedia imperiale

      Dall'impero di Costantino alla distruzione dell'Italia romana (363-568 d.C.)

      Tragedia imperiale racconta la storia del graduale crollo di Roma: un declino contrassegnato da intrighi di palazzo, conflitti religiosi e guerre, oltre a innumerevoli cambiamenti nelle strutture sociali, religiose e politiche.

      Per secoli, Roma è stata una delle più grandi potenze imperiali del mondo. La sua influenza si è diffusa in Europa, Nord Africa e Medio Oriente; la sua forza militare ha respinto con successo gli attacchi di Parti, Germani, Persiani e Goti. Poi venne la scissione, il saccheggio vandalico di Roma e lo sgretolamento dell'Occidente in più regni.

      Kulikowski contesta l’idea che Roma sia caduta a causa di invasioni esterne. Si concentra, invece, sulle scelte di coloro che vivevano all’interno dell’Impero, perché non fu un solo momento catastrofico a spezzarlo, ma un processo strisciante: quando si capì che Roma era caduta, l’Occidente aveva da tempo rotto il giogo dell’Impero.

    • Domenico Scarpa   

      Calvino fa la conchiglia

      La costruzione di uno scrittore

      Calvino fa la conchiglia è un libro-sfera e un libro-mosaico. È un libro coerente e composito che restituisce tutto Italo Calvino, anzi, tutti gli Italo Calvino che sotto questo medesimo nome si sono presentati al pubblico in forme sempre diverse, sorprendenti ogni volta.

      Calvino fa la conchiglia quando scrive un racconto autobiografico dove lui compare sotto forma di mollusco dei primordi, applicato al suo scoglio e impegnato a fabbricarsi il guscio: e vuole che gli venga solido per proteggere la sua polpa, e che abbia forma armoniosa e colori limpidi in modo che lo ammiri chi lo guarda.

      Per tutta la vita Calvino ha fatto una conchiglia, per tutta la vita ha costruito con i suoi racconti, i suoi saggi, i suoi romanzi, i suoi testi di genere inafferrabile, la gioia fisica e mentale di chi legge.

      Per tutta la vita non ha mai interrotto la costruzione di se stesso. A cento anni dalla sua nascita è il momento di raccontare questa storia, e di raccontarla tutta quanta.

    • Lucia Cataldo    Marta Paraventi   

      Il museo oggi

      Modelli museologici e museografici nell'era della digital transformation

      Dedicato alla museologia e alla museografi a contemporanee, il volume si basa sull’idea di museo come spazio aperto di formazione e di progettazione, in grado di evolversi con il pubblico pur nella salvaguardia della propria storia millenaria, ed espone i temi proposti con un approccio multidisciplinare orientato alla dimensione digitale attuale.

      Articolato in cinque parti, il manuale affronta nuovi e recenti argomenti quali i musei del futuro, tra Agenda 2030 e contesti geopolitici; gli innovativi approcci per l’educazione museale; i metodi di coinvolgimento dei nuovi pubblici e gli studi internazionali sulla progettazione del display espositivo per un museo sempre più visitor centered.

      La nuova edizione, completamente aggiornata sia nella trattazione sia nelle scelte iconografi che, presta anche particolare attenzione al management museale, alla luce delle normative nazionali e delle nuove frontiere della comunicazione e del marketing.

      Ulteriore importante novità è costituita dagli approfondimenti, dai riferimenti normativi e dai link a portali di settore, disponibili alla pagina web del volume sul sito www.hoeplieditore.it/universita.

    • Stefano Zuffi   

      Il racconto dell'arte italiana

      Da Bernini a Canova

      250 anni di arte italiana dal Seicento all’Ottocento raccontati seguendo le vicende di grandi artisti da Bernini a Canaletto, da Bellotto a Canova, fino ad Hayez, ma anche di città come Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli e altre ancora nel quadro delle trasformazioni storiche – sono i secoli delle dominazioni straniere – che interessano la nostra Penisola.

      Un quadro affollato, vivacissimo, narrato da Stefano Zuffi con garbo, competenza e partecipazione.

    • Richard M. Eaton   

      L'India nell'era persiana

      Dall'anno Mille ai Moghul

      Protetto da mari e da imponenti catene di montagne, il subcontinente indiano potrebbe sembrare un mondo a sé quasi completo, con religioni, filosofie e sistemi sociali propri. Eppure, questa terra antichissima e le sue svariate società hanno interagito a lungo e intensamente con i popoli e con le culture dell’Est e del Sudest asiatico, dell’Europa, dell’Africa e in particolare dell’Asia centrale e dell’altopiano iranico.

      Richard M. Eaton racconta questa storia straordinaria tracciando l’ascesa della cultura dei Sultanati persiani, un mondo transregionale multiforme, connesso al suo interno da una rete sempre più fitta ed esteso su gran parte dell’Asia.

      Introdotta nell’XI secolo in India da dinastie provenienti dall’Afghanistan orientale, questa cultura avrebbe assunto tratti sempre più autoctoni tra il XVI e il XVIII secolo grazie all’incontro tra l’universo indiano e quello persiano, che contribuì a dar vita al Sultanato di Delhi, all’impero Moghul e a una moltitudine di stati regionali.

      Questo processo a lungo termine di interazione culturale si riflette profondamente nelle lingue, nelle letterature, nelle religioni, nelle tradizioni, nelle forme di governo e nel modo di fare la guerra, nella scienza, nell’arte, nella musica, nell’architettura dell’Asia meridionale.

    • Sandro Gerbi   

      Il selvaggio dell'Orinoco

      Sulle orme del padre

      Questo libro autobiografico tenta un’impresa forse sin troppo audace: esplorare il cervello (e il cuore) di un padre molto amato, Antonello Gerbi, storico delle idee prestato alla Banca Commerciale, nato nel 1904 e scomparso nel 1976. Ma esplorare come? Ad esempio ripubblicando il suo opus magnum sulla presunta inferiorità delle Americhe secondo il fior fiore della cultura europea; oppure promuovendo raccolte di suoi articoli dimenticati; o ancora, scrivendo di lui in numerose circostanze.

      Un padre importante, dunque, e un figlio ‘normale’, la cui formazione – qui raccontata – ha preso le mosse proprio alla fine degli anni Settanta, con una decisa svolta dal giornalismo finanziario a quello culturale e allo studio della storia contemporanea.

      Ne è valsa la pena? L’autore pensa di sì, confortato anche dal fatto che Gerbi sr ha suscitato sin dagli anni Venti l’ammirazione di personaggi come Carlo Rosselli, Giuseppe Prezzolini, Luigi Einaudi, Raffaele Mattioli, Giuseppe Antonio Borgese e Benedetto Croce, nonché l’interesse di Antonio Gramsci, in carcere.

      Nella prima parte, il protagonista è Antonello, attraverso scampoli di sue lettere dal Perù (1938-1947) ai due fratelli, fuggiti a loro volta negli Stati Uniti in seguito alla legislazione antiebraica. Nella seconda l’autore racconta cosa ha fatto in concreto per valorizzare il lascito intellettuale del padre: un lavoro durato 45 anni e

      forse non ancora concluso.

    • Berardino Palumbo    Giovanni Pizza    Pino Schirripa   

      Antropologia culturale e sociale

      Concetti - Storia - Prospettive

      L’antropologia è una disciplina che è molto cambiata negli ultimi decenni e ha ampliato il suo campo di indagine verso nuovi ambiti. Questo manuale presenta la disciplina nei suoi sviluppi storici e, soprattutto, nelle sue attuali prospettive teoriche e di indagine attraverso una esposizione che coniuga il rigore argomentativo con l’accessibilità del linguaggio.

      Il testo si articola in tre parti: la prima consiste in un’ampia introduzione generale sui principali nodi concettuali dell’antropologia culturale e sociale. Segue una sezione dedicata all’analisi storica dall’avvio ottocentesco della disciplina a tutti gli anni ottanta del secolo scorso, in cui le varie fasi sono discusse, comunque, a partire da interessi e problemi propri degli scenari attuali della disciplina. La terza parte consiste in una successione di quindici “parole chiave per un’antropologia contemporanea”: si tratta di nozioni strategiche che consentono di aggiornare la teoria e il metodo antropologico agli ultimi due decenni, facendolo concretamente osservare nella pratica etnografica, attraverso esperienze reali. Proprio l’ultima sezione, la più estesa, è dal punto di vista didattico quella più innovativa, sia perché tocca ambiti di riflessione correnti nella pratica contemporanea della disciplina, sia perché l’organizzazione in termini chiave consente di organizzare percorsi didattici personalizzati.

    • Albano Marcarini   

      Atlante dei monti arcani

      Storie e miti del mondo verticale

      Alcune montagne sono circonfuse di un'aura ancora più elevata di quanto la loro altezza geografica riveli.

      Sono montagne sacre o mitiche o mitizzate o idealizzate. Non vi è regione del mondo che ne sia priva, non vi è popolo che non ne abbia una.

      E ognuna ha la sua vicenda, la sua narrazione: dimora degli dei come il Monte Olimpo, poteri magnetici come il Monte Calamita, meta di pellegrinaggio come il Kailash, ultimo rifugio come il Monte Ararat, rivelazione come il Monte Sinai.

    • Edmondo De Amicis   

      Nel regno del Cervino

      Scalate e incontri inattesi ai tempi del Giomein

      Il Giomein è l’unico albergo a disposizione per chi arriva su nell’alta conca del Breuil.

      È la dimora di avventurieri, sognatori, alpinisti, aristocratici e poeti in cerca di nuovi stati d’animo. Tra questi, l’anziano Edmondo De Amicis, che per sei anni prima della morte si rifugia nelle auree atmosfere d’alta montagna dominate dalla figura totemica dello “Scoglio più nobile d’Europa”.

      La memorabile capacità di formulare interi affreschi descrittivi dell’autore di Sull’Oceano e di Costantinopoli si misura qui con un contesto tutto nuovo. L’elegante albergo dove corrono decine di camerieri, il Giomein, diventa una nave solitaria nel grande mare della prateria, appena sotto ghiacciai e vertiginosi salti di roccia.

      Venti, temporali, cortine di nebbie e, di tanto in tanto, lo svelamento del Cervino riempiono le giornate di un acuto flâneur che ricostruisce le più sorprendenti storie d’alpinismo consumate sui picchi circostanti.

      Il Giomein e i suoi ospiti sono un mondo a sé. Un mondo incantato in piena Belle Époque restituito, in questo volume, anche da una preziosa iconografia d’epoca, con scatti inediti di Guido Rey. Introduzione di Enrico Camanni.