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    • Sandro Gerbi   

      Il selvaggio dell'Orinoco

      Sulle orme del padre

      Questo libro autobiografico tenta un’impresa forse sin troppo audace: esplorare il cervello (e il cuore) di un padre molto amato, Antonello Gerbi, storico delle idee prestato alla Banca Commerciale, nato nel 1904 e scomparso nel 1976. Ma esplorare come? Ad esempio ripubblicando il suo opus magnum sulla presunta inferiorità delle Americhe secondo il fior fiore della cultura europea; oppure promuovendo raccolte di suoi articoli dimenticati; o ancora, scrivendo di lui in numerose circostanze.

      Un padre importante, dunque, e un figlio ‘normale’, la cui formazione – qui raccontata – ha preso le mosse proprio alla fine degli anni Settanta, con una decisa svolta dal giornalismo finanziario a quello culturale e allo studio della storia contemporanea.

      Ne è valsa la pena? L’autore pensa di sì, confortato anche dal fatto che Gerbi sr ha suscitato sin dagli anni Venti l’ammirazione di personaggi come Carlo Rosselli, Giuseppe Prezzolini, Luigi Einaudi, Raffaele Mattioli, Giuseppe Antonio Borgese e Benedetto Croce, nonché l’interesse di Antonio Gramsci, in carcere.

      Nella prima parte, il protagonista è Antonello, attraverso scampoli di sue lettere dal Perù (1938-1947) ai due fratelli, fuggiti a loro volta negli Stati Uniti in seguito alla legislazione antiebraica. Nella seconda l’autore racconta cosa ha fatto in concreto per valorizzare il lascito intellettuale del padre: un lavoro durato 45 anni e

      forse non ancora concluso.

    • Berardino Palumbo    Giovanni Pizza    Pino Schirripa   

      Antropologia culturale e sociale

      Concetti - Storia - Prospettive

      L’antropologia è una disciplina che è molto cambiata negli ultimi decenni e ha ampliato il suo campo di indagine verso nuovi ambiti. Questo manuale presenta la disciplina nei suoi sviluppi storici e, soprattutto, nelle sue attuali prospettive teoriche e di indagine attraverso una esposizione che coniuga il rigore argomentativo con l’accessibilità del linguaggio.

      Il testo si articola in tre parti: la prima consiste in un’ampia introduzione generale sui principali nodi concettuali dell’antropologia culturale e sociale. Segue una sezione dedicata all’analisi storica dall’avvio ottocentesco della disciplina a tutti gli anni ottanta del secolo scorso, in cui le varie fasi sono discusse, comunque, a partire da interessi e problemi propri degli scenari attuali della disciplina. La terza parte consiste in una successione di quindici “parole chiave per un’antropologia contemporanea”: si tratta di nozioni strategiche che consentono di aggiornare la teoria e il metodo antropologico agli ultimi due decenni, facendolo concretamente osservare nella pratica etnografica, attraverso esperienze reali. Proprio l’ultima sezione, la più estesa, è dal punto di vista didattico quella più innovativa, sia perché tocca ambiti di riflessione correnti nella pratica contemporanea della disciplina, sia perché l’organizzazione in termini chiave consente di organizzare percorsi didattici personalizzati.

    • Albano Marcarini   

      Atlante dei monti arcani

      Storie e miti del mondo verticale

      Alcune montagne sono circonfuse di un'aura ancora più elevata di quanto la loro altezza geografica riveli.

      Sono montagne sacre o mitiche o mitizzate o idealizzate. Non vi è regione del mondo che ne sia priva, non vi è popolo che non ne abbia una.

      E ognuna ha la sua vicenda, la sua narrazione: dimora degli dei come il Monte Olimpo, poteri magnetici come il Monte Calamita, meta di pellegrinaggio come il Kailash, ultimo rifugio come il Monte Ararat, rivelazione come il Monte Sinai.

    • Edmondo De Amicis   

      Nel regno del Cervino

      Scalate e incontri inattesi ai tempi del Giomein

      Il Giomein è l’unico albergo a disposizione per chi arriva su nell’alta conca del Breuil.

      È la dimora di avventurieri, sognatori, alpinisti, aristocratici e poeti in cerca di nuovi stati d’animo. Tra questi, l’anziano Edmondo De Amicis, che per sei anni prima della morte si rifugia nelle auree atmosfere d’alta montagna dominate dalla figura totemica dello “Scoglio più nobile d’Europa”.

      La memorabile capacità di formulare interi affreschi descrittivi dell’autore di Sull’Oceano e di Costantinopoli si misura qui con un contesto tutto nuovo. L’elegante albergo dove corrono decine di camerieri, il Giomein, diventa una nave solitaria nel grande mare della prateria, appena sotto ghiacciai e vertiginosi salti di roccia.

      Venti, temporali, cortine di nebbie e, di tanto in tanto, lo svelamento del Cervino riempiono le giornate di un acuto flâneur che ricostruisce le più sorprendenti storie d’alpinismo consumate sui picchi circostanti.

      Il Giomein e i suoi ospiti sono un mondo a sé. Un mondo incantato in piena Belle Époque restituito, in questo volume, anche da una preziosa iconografia d’epoca, con scatti inediti di Guido Rey. Introduzione di Enrico Camanni.

    • David Edmonds   

      L'assassinio del professor Schlick

      Ascesa e declino del Circolo di Vienna

      Un saggio storico tinto di giallo, ambientato in uno dei momenti più bui della storia d’Europa, sullo sfondo della catastrofe economica e dell’ascesa di Hitler.

      Protagonista è il Circolo di Vienna, influente gruppo di brillanti pensatori guidato da Schlick, impegnato in una lotta contro la metafisica e le pseudoscienze in una città che veniva inghiottita da fascismo, antisemitismo e irrazionalità.

      Il 22 giugno 1936 Moritz Schlick, professore di filosofia, era diretto verso la sua aula per tenere lezione quando fu ucciso da un colpo di pistola sulla scalinata dell’Università di Vienna da Johann Nelböck, un ex alunno con problemi mentali. Quando Nelböck durante il processo affermò che il suo ex professore stava diffondendo una pericolosa filosofia ebraica, alcuni giornali austriaci presero le difese di quel folle gesto.

      Tra i membri del Circolo di Vienna ci furono Otto Neurath, Rudolf Carnap e l’eccentrico logico Kurt Gödel, mentre ai suoi margini si mossero altri due titani della filosofia del Novecento, Ludwig Wittgenstein e Karl Popper.

      Edmonds ricostruisce la storia del positivismo logico nel milieu viennese con uno stile da raffinato narratore, rievocando il sapore artistico e politico dei dibattiti nei caffè degli anni Venti.

    • Gareth Stedman Jones   

      Karl Marx

      Grandezza e illusione

      Una storia intellettuale frutto di un lavoro di ricerca impeccabile, dove il pensiero di Marx emerge dalle sfide politiche, economiche, religiose del XIX secolo.

      In un’epoca dominata da nuove idee su Dio, sulle capacità umane, sul lavoro, sulla rivoluzione, sugli imperi e sui sistemi politici – e più di ogni altra cosa, sulla forma da dare al futuro – il contributo di Karl Marx fu indubbiamente il più inconfondibile e significativo.

      Nato in Renania in una famiglia di origine ebraica, Marx dedicò la sua intera vita al tentativo di comprendere le paure e di intercettare le speranze del mondo del XIX secolo. La biografia di Stedman Jones ripercorre il cammino attraverso cui Marx elaborò le sue rivoluzionarie idee in anni di grande fermento intellettuale,mettendone in evidenza l’impatto sulla sua epoca.

    • Dan Jones   

      Crociati

      L'epica storia delle guerre per la Terra Santa

      La storia delle crociate scritta da un maestro nella divulgazione storica medievale, in un racconto avvincente sostenuto da un’autorevole ricerca delle fonti.

      Dalla predicazione della prima crociata di papa Urbano II nel 1095 alla perdita dell’ultimo avamposto nel 1302-1303, dalla conquista di Gerusalemme nel 1099 all'assedio di Acri nel 1291, Crociati narra una storia intrisa di sangue cristiano, ebraico e islamico, popolata da personaggi straordinari e caratterizzata sia da mera ambizione sia da alti principi. Tra le voci protagoniste, non solo papi e re, ma anche poeti arabo-siciliani, principesse bizantine, studiosi sunniti, visir sciiti, soldati schiavi mamelucchi, capi mongoli e frati scalzi.

      Jones guarda alle radici delle relazioni cristiano-musulmane nell’VIII secolo e traccia l’influenza delle crociate fino ai giorni nostri, in un percorso profondamente umano e dichiaratamente pluralista, estendendo il focus geografico a regioni lontane che ospitarono cosiddetti nemici della Chiesa, tra cui Spagna, Nord Africa, Francia meridionale e Stati baltici.

      Mai prima d’ora l’epoca delle crociate era stata ricostruita in toni così brillanti e suggestivi, e la loro storia raccontata con tanto gusto.

    • Renata Broggini    Roberta Ramella    Giorgio Uberti    Marino Viganò   

      Il Villaggio svizzero

      Una iniziativa della Confederazione per la popolazione di Milano 1945-1959

      Chi si trovasse a passare a Milano per il tratto conclusivo di viale Legioni Romane, nel popolare quartiere di Baggio, potrebbe sorprendersi nel trovare in periferia le vie Berna, Lucerna, Zurigo, nomi d’importanti città della Svizzera, inusualmente lontane da via Losanna, altro grande centro urbano elvetico. Il motivo, certo a pochi noto, risiede in un episodio della vita contemporanea della metropoli lombarda: sul sedime del vicino parco pubblico «Alberto Moravia» è esistito, dal 1945 al 1959, il cosiddetto Villaggio svizzero di Milano, insediamento provvisorio di 40 casette prefabbricate, regalo del Dono svizzero per le vittime di guerra – ente della Confederazione per il soccorso – inteso a ospitare chi, nei bombardamenti del 1943-’45, aveva perso tutto. Qui 480 componenti di 120 famiglie trovano abitazione, in attesa della ricostruzione postbellica. Vicenda significativa pure per molti altri profili, la storia del Villaggio svizzero ricostruita in questo testo riconferma, principalmente, l’antico, profondo legame tra la Svizzera, con le sue ampie comunità di Lombardia, e l’ospitale città di Milano.

    • Peter-André Alt   

      Sigmund Freud

      Il medico dell'inconscio. Una biografia

      Vienna sul finire dell’Ottocento: difficile immaginare uno scenario migliore per la sofferenza psicologica dell’uomo moderno, capitale di un impero in splendida decadenza, specchio delle illusioni esistenziali e dell’identità frantumata di una generazione.

      Qui il neurologo Sigmund Freud lavora alle sue rivoluzionarie teorie sulla sessualità e la nevrosi, i sogni e l’inconscio, la famiglia e la società, le fiabe e il mito.

      Attingendo a materiale inedito, Peter-André Alt racconta lo sviluppo della psicoanalisi come movimento, i suoi trionfi e le sue sconfitte.

      Di Freud emerge il ritratto di un dogmatico autocritico, un eroe della scienza, un ebreo ateo e un appassionato padre di famiglia, lettore straordinariamente colto e grande scrittore. E non ultimo, uomo lacerato, con una profonda e cupa esperienza personale dei turbamenti dell’anima da cui la psicoanalisi avrebbe dovuto liberare l’umanità.

    • Hans Ertl   

      Vagabondi delle montagne

      Le avventure senza confini di un alpinista tedesco

      Hans Ertl, i fratelli Franz e Toni Schmid, Elimil Solleder, Anderl Heckmair sono conosciuti in Italia come gli esponenti di punta della mitica “Scuola di Monaco” e fanno parte dei cosiddetti Bergvagabunden. Girano le Alpi su pesanti biciclette residuati della Grande guerra (Monaco-Zermatt: cinque giorni). Dormono in tenda. Non hanno un soldo. Ma inventano il sesto grado e si aggiudicano le più ambite pareti alpine, le nord del Cervino, dell’Eiger, dell’Ortles.

      Ertl, in particolare, si distingue per una condotta di vita estrema, da vero “vagabondo delle montagne”, fin quando un lutto lo porta al temporaneo abbandono delle scalate. Subito si imbarca in un’impresa altrettanto spericolata: cinque mesi di riprese in Groenlandia con il regista Arnold Fanck e la diva Leni Riefenstahl, che diverrà sua amante. Una vita fitta di punti di svolta, glorie, tragedie, narrata in queste pagine con ritmo febbrile alternato a improvvise distensioni, come quando ci si inoltra tra i giovani indigenti della Repubblica di Weimar e tra i gruppi pseudo-scout (i Wandervögel, i Jungbayern), culla del nazionalsocialismo. Un testo sorprendente, che corre spesso sul registro del thriller nella descrizione delle scalate più pericolose.

      Uscito nel 1937 e mai tradotto in Italia, è diventato un classico nei paesi di lingua tedesca; l’aggiunta di due capitoli (tratti da altre pubblicazioni) completa la vicenda dell’autore fino alla scoppio della Seconda guerra mondiale. L’introduzione porta la firma di Marco Albino Ferrari.