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“Nessun futuro” cantava Johnny Rotten mentre i Clash rispondevano a tono con “No a Elvis, no ai Beatles e ai Rolling Stones”. Il 1976 è stato l’anno zero della storia del rock, quello in cui la musica è ripartita da capo, con nuove energie e influenze inedite. Il punk rock, al contrario del suo slogan più celebre - nessun futuro, appunto - ha dimostrato invece di averne uno molto brillante e non solo in campo musicale. Memore delle proprie radici, quelle di Stooges, Velvet Underground, New York Dolls e MC5, il punk ha cambiato il corso della storia con Sex Pistols e Clash nel Regno Unito e Ramones negli Stati Uniti, prima di evolversi in decine di sottogeneri altrettanto rivoluzionari. Dal post-punk all’hardcore, si è arrivati negli anni Novanta a conquistare le classifiche di tutto il mondo grazie a una formula che ha unito l’aggressività e la rabbia proprie di quel genere con le melodie pop che appartengono solo alle grandi canzoni. E allora è toccato a Green Day e Offspring commercializzare una musica ribelle che pareva impossibile da vendere e che, invece, ha saputo riconquistare il suo ruolo naturale, scomodo e provocatorio. Ancora oggi, il punk rock sembra davvero la colonna sonora perfetta per un mondo sempre meno a misura d’uomo.
Il buono, il brutto, il cattivo (e il bello) di Joey Cape - Introduzione - Istruzioni per l’uso di Ezio Guaitamacchi - Kick out the jams - Blank generation - Rise above - Welcome to paradise - Art attack - White riot - Here are the young men - Kill yr. Idols - Punk is dead? - Andate a lavorare, teppisti! - Bibliografia.
Stefano Gilardino, scrittore e giornalista musicale, ha iniziato la carriera all’inizio degli anni Ottanta in proprio, fotocopiando la sua fanzine punk hardcore Senza Nome. È stato redattore di importanti riviste italiane come “Rock Sound”, “Speciale Punk”, “Onstage Magazine”, “Dynamo” e “Vida”, e collaboratore di “XL/Repubblica”, “Rolling Stone” e “Bam! Magazine”. Ha scritto il libro 100 dischi ideali per capire il punk (Ed. Riuniti 2006) e collaborato alla stesura delle schede di 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita di Ezio Guaitamacchi (Rizzoli 2010). Nel 2015 ha fondato l’etichetta Intervallo, dedita alle ristampe di sonorizzazioni sperimentali italiane degli anni Settanta. Vive, lavora e talvolta si diverte a Milano.
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