La scommessa di Luciano Pignataro, autorità indiscussa della cucina meridionale, è far rivivere la tradizione della cucina napoletana in cui i piatti classici sono soggetti a nuove interpretazioni, dove il respiro della città entra nelle pagine attraverso le storie, i prodotti, i vini: il rapporto tra i napoletani e il cibo O magnà.
Un libro nuovo che si presenta come un classico. La cucina napoletana è unica in Italia per ricchezza di offerta. Mescola piatti della tradizione povera (pasta e patate, pasta e legumi, oltre alla pizza) e piatti di derivazione aristocratica o borghese (i timballi). Offre inoltre sia una cucina di mare che una cucina che utilizza i prodotti dell’entroterra, benedetti dalla fertilità del suolo vulcanico. Anche la pasticceria “da passeggio” raggiunge vette di eccellenza (sfogliatelle, babà, zeppole), per non parlare dei dolci più tradizionali.
Il libro, dopo una prefazione della principessa Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli e un’introduzione dell’autore, si divide tra una parte storica, un’analisi sui prodotti, e un ricettario ricco e aggiornato ai classici della cucina napoletana del XXI secolo.
Un’appendice sui vini campani completa il volume. Le fotografie di Ciro Pipoli regalano una splendida interpretazione del rapporto tra Napoli e il cibo.