Suggerimenti
Qui di seguito alcuni testi suggeriti
L’alpinismo nasce dal bisogno dell’uomo di sfidare i propri limiti e di scoprire nuove possibilità fra le montagne. Questo libro è l’appassionante racconto e una preziosa guida di viaggio di un ostinato vicentino che, con l’aiuto di tanti compagni di cordata, ha esplorato le maestose valli a nord del Pakistan consentendo la prima mappatura su larga scala di una zona quasi sconosciuta. Così sono state individuate, scalate e nominate decine di vette di 5000 e 6000 metri, nelle catene di Hindu Kush e Hindu Raj, ed è stata avviata un’amicizia internazionale e solidale, fra italiani e pakistani, che ha portato alla costruzione di un acquedotto e di un ponte in metallo. Nel 2009 è nata l’idea di costruire il Centro “Cristina Castagna”, dedicato a un’alpinista scomparsa quell’anno sul Broad Peak, con lo scopo di ospitare la prima Scuola di Alta Montagna del Pakistan e di sviluppare così il turismo locale.
Senza esaurire le finalità esplorative, quel modo di fare alpinismo è divenuto esperienza di vita, dove tutti si sono messi in gioco per dare un senso profondo al loro incontro. Nulla è stato facile, ma quel grande progetto fatto di inclusione e umanità ha resistito grazie alla forza positiva che hanno le idee e i sogni importanti. E pagina dopo pagina ll coraggio dei sogni, rivelando le vicende vissute e gli obiettivi raggiunti, appassiona, diverte e commuove.
Prefazione di Agostino Da Polenza. Introduzione. Moderni pionieri in Hindu Kush: Chiantar 2000 - La strategia della talpa: Karka 2007 - Lacrime per Cristina Castagna: Chantir Gah 2009 - Il numbardar di Ghotolti: Hindu Kush 2013 - Bellezza al quadrato: Hindu Kush 2014 - Due arcobaleni a Ghotolti: Hindu Kush 2015 - Non Mi Ricordo Peak!: Hindu Kush 2017 - Tentativo infruttuoso: Hindu Kush 2018 - La valanga, la tragedia e i miracoli: Hindu Kush 2019 - Il fine e un nuovo inizio: Post Covid 2020. Termini specifici, alpinistici e sigle usati nel libro. Appendice: Notizie, scalate, trekking, cultura, curiosità e testi sulla valle di Ishkoman e di Ghotolti tra Hindu Raj e Hindu Kush.
Tarcisio Bellò, classe 1962, non ha mai fatto dell’alpinismo una professione, quanto piuttosto una vocazione. Partito dalle Alpi di casa, dove ha scoperto numerosi “vaji” nelle Piccole Dolomiti, si è poi spostato su tutto l’arco alpino, dove ha ripetuto vie prestigiose, dall’Ortles, all’Eiger, alla Bonatti sul Gran Capucin, e scalato numerosi Quattromila, fra cui Monte Bianco e Cervino. È passato quindi a esplorare le vette del Sudamerica (via Ferrari sull’Alpamayo) e i grandi Ottomila himalayani (Everest, Dhaulagiri, K2), incrociando le sue esperienze con quelle dei grandi dell’alpinismo mondiale. Nel frattempo ha anche pubblicato vari libri di cultura alpina e guide alpinistiche. Nel 2000 ha iniziato un’intensa attività di esplorazione di una zona montuosa a nord del Pakistan, con la rilevazione sistematica e la prima ascensione di numerose cime superiori ai 5000 metri nelle imponenti catene di Hindu Kush e Hindu Raj. Questa attività ha generato una collaborazione internazionale, fra alpinisti italiani e appassionati pakistani, con risvolti solidali di grande rilievo per tutta l’area. Per questo nel giugno 2021 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
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